La notte di San Silvestro Io me ne frego del contesto E me ne resto da solo Come un avanzo di salmone affumicato Dentro a un risotto mantecato E un ricettario aperto a pagina ventotto Due ore dopo le otto Due ore dopo le otto Che non mi va di presenziare E di strapparmi il labbro superiore Per mostrare a tutti gli incisivi Che coi miei vizi ho reso schivi e fluorescenti Come questi astri nascenti Ma in fondo son io che in questa notte ho i paraventi Sono le undici meno venti Sono le undici meno venti E intanto fuori i primi botti I primi scoppi come vetri rotti Qui tutto ha un costo, aprite gli occhi No, qui non siamo nel paese dei balocchi Qui è tutto un fumo e niente arrosti Questo è un paese che ci tratta come sciocchi È ora di alzarsi, aprite gli occhi È ora di alzarsi, aprite gli occhi La notte di San Silvestro Ma sì, festeggerò lo stesso Con il dovere di brindare E pisciare un fiume di spumante dozzinale Ho un nuovo anno da indossare Lo so, ho un banale modo di vestire Ma il sarto mio... Sa rammendare E ricuce e scuce luce Al mio avvenire ovale E il filo è sogno, è possibilità Senza lancette che segnano poi la metà Se me ne frego Non l'hai capito, amore Perché tu non sei qua Senza lancette che segnano poi la metà Se me ne frego Non l'hai capito ancora