Cadaverica nebbia, al livello dei paracarri Nei canali i corpi dei tetti annegati Le finestre degli annessi l'ocra delle stanze L'obitorio delle pozze, come un fiume E in esse i cocchieri, gli arabeschi delle carrozze Ed è preso per la briglia il cavallo del firmamento E le gocce nei cespugli, la via piena di nuvole, Cinguettío degli uccelli, le gemme sui rami E tutti quanti, tutti escono assieme a me Per la strada deserta verso il campo jamskòe Dove i lampioni dormono è straniera la distanza Sul far dell'alba assordano i fringuelli marini Di nuovo per un niente con timidezza Il suolo va creando nel silenzio un'opera Grandiosa. di nuovo per un niente... un'opera... grandiosa!