Suonano a festa: olezzan di viole Le morte zolle e si rallegra la terra Cantano gli augelli, sfogliansi le aiuole... Tacciono i morti e dormono sotterra Inverno riede; Autunno, come suole L'ultime gemme dei fiori disserra Ronzano insetti e volteggiano al sole... Tacciono i morti e dormono sotterra Dormono stesi, immobili, stecchiti Nell'umido, che stilla entro la fossa Col lenzuol roso e co' stinchi imbianchiti O padre mio, una voce mi dice E mi suona nell'anima commossa Che tu sei morto e non fosti felice! Che felice non fosti! È questo ingrato rimembrar Che la mia vita addolora È il rimembrar che De' tuoi cari il fato Non allietò la tua fredda dimora Ma dimmi, per le lacrime, che dato Mi fia versar su la tua fossa ancora D'un'altra vita, in forme altri rinato Vedesti o vedi una più lieta aurora? Dimmi: pel duolo ond'è l'anima oppressa Per il negro avvenir, che m'impaura È una mercede alla virtù concessa? Ma tutto è muto! - Il sol dall'alto sferra Gli ultimi raggi, e sorride natura... Tacciono i morti e dormono sotterra Tacciono i morti e dormono sotterra Tacciono i morti e dormono sotterra Tacciono i morti e dormono sotterra!