L'eco dei pensieri suoi, un'altra spina che entra.
Come se sangue già non fa.
Gonna in su, vanità, solo un peccato che nasce,
Cresce poi, tra le gambe mie, e muore qua.
Non volevo lei, ma l'idea di lei,
Mi faceva male, male, male uguale.
E allo stesso tempo mi sentivo solo
E pur sapendo tutto quanto
Io non riuscivo a liberarmi di te,
Di te, lo stesso, di te.
Gli specchi poi ingannano, vedon solo quello che vogliono,
Così io, in una goccia di te, ci vedo un mare.
Un mare che si rivela poi un'ombra con sembianze da angelo.
Tuffiamoci tra le onde più grandi di noi.
Io volevo te, ma pensare a te
Mi faceva male fino a masturbare.
E allo stesso tempo, Dio, come ti odiavo,
Perché sapevo che non eri un angelo,
Io lo sapevo che non eri un angelo.
Te. No, tu non eri un angelo.
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