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Fabio Curto - Il Corvo (Live) lyrics

Artist: Fabio Curto

album: Fabio Curto Live


Caro Joel,
Ti scrivo e ti rispondo,
Tu vuoi sapere come sto ma che ne so;
Ho un bisogno d'amore che mi spaventa,
Mi divora, mi rallenta;
Più di quanto già non faccia la sua corsa
Ed è una guerra persa,
Chiedersi il perché di una montagna sulla testa
O il perché sia così estraneo a questa festa, equivale a niente.
Ma non è niente mamma un po' di raffreddore
Cambia la stagione;
Ti scrivo solo adesso perché avevo il cellulare nel cassetto
E la chiave sotto il letto.
Ma sono fiero di mentire per affetto, sentire la menzogna farsi lieta mielarsi dirimpetto
Sotto la seta della tua risata tutto passa
E quella è la mia meta
E quella è la mia meta
E quella è la mia meta
Vorrei riuscire un po' più spesso a farti bene
Lasciarti una parola dolce o un seme da piantare,
Dentro al giardino più bello del paese.
Farti addormentare,
Con la certezza che il tuo piccolo sta bene;
Aspettami, domani parto per il mondo
Dopodomani torno e te lo porto,
Dentro al giardino più bello del paese,
Noi seminiamo insieme.
Ma il bisogno che sento, è più di un bisogno,
è un corvo che tolto le ali del sogno si è fatto tormento.
Il bisogno che sento è un bisogno d'amore nudo,
Che non mi faccia pagare il pegno,
Non mi costringa per ogni emozione a forgiarmi uno scudo.
Ed è quello che penso,
Che mi spaventa a tal punto da desiderare il silenzio,
Senza commento,
Con indolenza,
Ora ti penso, ti scrivo e ti disegno.
Ma dimmi di lui,
Adesso dimmi di lui.
Se è chiuso in camera, se sta ancora male,
Fratello non mi odiare,
Se chiedo di te è perché con te non so parlare;
Fosse solo quello sangue mio, io non sorriderei.
Ma se per caso mi guardassi attentamente,
Un attimo soltanto dentro la mia mente,
Scacciandolo quel male che ti fa sentire unico,
Di certo capiresti.
Non sono rilassato, neanche fortunato,
Non sono io il normale a cui ti hanno abituato,
E non è niente da invidiare, niente da invidiare.
Fratello, sento le porte dell'inferno saldate a tradimento
E ci sei rimasto dentro;
Vorrei sognare ancora un poco perché soltanto in sogno
Tendo una mano nel burrone
E ti sollevo come fossi un aquilone
Non pesi niente.
Mentre a stento riesco a dirti sei un coglione
Quando ti vedo e non lo voglio
E non lo voglio e non lo penso.
Però mi piace,
L'abbraccio della donna di Siviglia,
Quando vede che il sorriso mi tradisce
E all'improvviso meraviglia
Che non mi sento debole ma bello
Una bottiglia di cristallo
E vuoto quanto voglio posso stare
Tanto chi mi vede non resiste;
Prima mi gira intorno e poi mi deve accarezzare.
Ed è quello che penso,
Che mi da forza perché è solo mio,
E a nessuno è concesso
Sulla mia bocca, in un momento
Dorme un amico, una mamma,
Un fratello ed un figlio.

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