Guardandoti intorno non potrai che vedere I muri che piangono lasciando crepe nere Sono stufi di esser fatti male E di essere considerati solo per il loro materiale. Sono arrabbiati perché vengono rovinati Pasticciati e sbrecciati ancor prima di esser nati Oppure coperti da cartelli di campagne elettorali Strati su strati di slogan e di brutti visi ovali. Ma sono felici quando vengono decorati Diventando in parte arte, vestendo disegni colorati Non servendo solamente a racchiudere qualcosa Diventando come carta per la prosa Che s'intinge nei color dell'emozione Nascondendo il loro grigio e periferico squallore Attraverso un'artistica espressione. Guardami adesso Come te non sono sempre lo stesso Leggimi adesso E vedrai tra i miei segni il tuo mondo riflesso. Guardami adesso Come te non sono sempre lo stesso Del tuo tempo, un po' il suo senso… Muri che osservano la gente che cammina Che silenziosamente parlan con la strada più vicina Muri testimoni di oltraggiosi crimini Le cui trame sono complicate, intrecciate come vimini Muri che han creato divisioni Tra popoli che avevano differenti opinioni Muri martoriati, innalzati dai potenti della terra Abbattuti, decaduti, conseguenza della guerra. Guardami adesso Come te non sono sempre lo stesso Leggimi adesso E vedrai tra i miei segni il tuo mondo riflesso Guardami adesso Come te non sono sempre lo stesso Del tuo tempo, un po' il suo senso… Muri come mezzo di esclusione Libertà negata, punitiva reclusione Inversamente giudicati come forma protettiva Da chi guarda la pazzia sotto un'altra prospettiva Muri nella testa della gente Protesa ad aver tutto, e a non sentire niente E muri di gomma che nascondon verità Che ingannano un'ingenua società Costruiti solamente per distorcer la realtà.