Una ruota rotonda ruotava rovente Passando rasente la gente, che osservava fissamente Un incidente per strada – Un tipo con una giacca di Prada Mentre urlava, sanguinava dal braccio e si agitava Con un straccio bagnato sul collo, Ora fuori dalla sua berlina priva di bollo Aveva preso in pieno un ragazzo su di un motorino Il giovane era a terra ma non emetteva respiro. Presto un grido, una donna urlò "è mio figlio" Piangendo sul ragazzo che non batteva ciglio Uno squillo di sirena, era sera, ora di cena Ma troppo tardi, non pulsava più la vena E l'altro uomo, afflitto dal misfatto Cercava di nascondere che era totalmente fatto E il tipo ucciso, per il quale poi rischiava la galera Non era altro che il suo pusher che incontrava ogni sera. Caro conte chi ti canta tanto, canta che t'incanta. Salta la polenta, sale intanto questo canto, incanta tanto, Ma proprio tanto! Sotto il re Serse sorse un regno degno di memoria Grandi imprese, grandi guerre impresse nella storia. Ma c'è un aneddoto, che soltanto pochi sanno: In realtà lui ottenne il trono con l'inganno. Un anno infatti fece a gara col fratello Per portare al padre l'orso che nel regno era il più bello. Il giorno della prova, il fratello vide un orso Era un grande bruno con uno strano e bianco dorso. Ma anche Serse scorse l'orso, Lo rincorse con le sferze, Lo percosse a tutta forza. L'orso insorse con un morso, Serse andò fuori di Serse Cadde a terra senza forze. E quando l'altro andò in soccorso del fratello Serse Questi lo uccise andando a dire che era stato l'orso E il bello - tutti credettero al discorso. Caro conte chi ti canta tanto, canta che t'incanta. Salta la polenta, sale intanto questo canto, incanta tanto, Ma proprio tanto! C'era una volta un re senza per che reppava, Cantava e usava come sua spada un canto da strada Gioiva giovando alla gente cantando, Scherzando, semanticamente sognando Su un blando gioco di rime ridenti Come serpenti striscianti tra tanti topini tremanti Traendo da questo suo gioco giostrante Una gioia eclatante, una gioia eclatante. Caro conte chi ti canta tanto, canta che t'incanta. Salta la polenta, sale intanto questo canto, incanta tanto, Ma proprio tanto!