Penso all'ultimo viaggio nel tempo che ho fatto La sensazione di essere in un altro universo, diverso Se vivessimo negli anni 80 Non avremmo delle pagine internet su cui spalmare i fatti nostri E saremmo certamente più interessanti Risulteremmo più affascinanti E se prendessimo il treno Parleremmo del più e del meno Con degli sconosciuti E non incolleremmo gli occhi Sui scintillanti ed ammalianti display Dei nostri telefoni del futuro E non saremmo raggiungibili se non a casa Con il citofono Arriverei sotto casa tua E busserei con il mio clacson Di una panda o di una ritmo bianca Penso all'ultimo viaggio nel tempo che ho fatto La sensazione di essere in un altro universo, diverso Se vivessimo negli anni 80 Abbasseremmo i finestrini dell'auto Con la manopola incastonata Nello sportello di metallo E non avremmo il navigatore Che di solito comunque non funziona E vagheremmo per le strade Di una città che forse ho visto già E chiederemmo informazioni O acquisteremmo una cartina Che può essere sempre utile Anche se non funge da stradario E se accendessimo la radio Ascolteremmo musica decente E non potremmo mai immaginare Che un giorno ci sarà Checco dei Modà Penso all'ultimo viaggio nel tempo che ho fatto La sensazione di essere in un altro universo, diverso Se vivessimo negli anni 80 Guarderemmo ai nostri giorni Come il tempo delle astronavi E dei viaggi interspaziali Della termocinetica nucleare E dell'energia solare Della pace universale E dell'armonia globale Invece noi siamo bloccati Nell'economia intrappolati E non abbiamo quella voglia Quel desiderio che consumeremmo Se vivessimo negli anni 80 Andremmo ad un concerto e poi Il giorno dopo siamo innamorati E questo non accade più Penso all'ultimo viaggio nel tempo che ho fatto La sensazione di essere in un altro universo, diverso