Ammesso che si possa veramente Avere una certa posizione in uno spazio Ci sono dei posti di provincia Che onestamente sono uno strazio Per esempio, sono entrato in un biliardo Con un libro nella mano Un tizio mi guarda e mi fa: "Smettila di fare lo strano!" Si ereditano leggi e paesaggi Come una specie di strana epatite Che costringe ad ascoltare personaggi Con storie sentite e risentite Così mi sono fatto un cognacchino E mi sono seduto più lontano Un tizio mi guarda e mi fa: "Smettila di fare lo strano!" Incoraggiato dal proprio nervosismo Che lo difende da ogni popolo invasore Mi viene incontro uno di Treviso Che sente il bisogno di parlare Dopo un po' gli dico: "Guardi, mi dispiace Capisco soltanto l'italiano" Quello si ferma e mi fa: "Smettila di fare lo strano!" Convinti di valere mica poco Gli altri giocano alla stecca americana Che io modestamente ne ho spennati Anche quando siamo andati in Louisiana "Guardate", gli dico, "a casa mia L'universo è come un buco laterale Ma noi non sappiamo nemmeno se sappiamo" "Ma smettila di fare lo strano!" Vabbè, mi sono rotto, me ne vado Comincio a pensare che sia il caso Di passare il resto della vita in Svizzera Fra le vacche, a fare dei puzzle E mentre guardo il cielo e sono triste Tra le luci delle stelle fisse Brilla un aeroplano "Ma smettila di fare lo strano!" E come vuole l'orrenda natura Che ogni cosa vada sempre a finir male Comincia a suonare un cantautore E gli dico: "Facci indovinare Sei impegnato nel sociale, stai soffrendo E suoni male il piano" Quello si ferma e mi fa: "Smettila di fare lo strano..."