Il corridoio di quella scuola sembra la pancia di una balena E balena è come la chiamano ogni volta che torna in scena Ma in questo buio sarà falena, perché ha una stella e la terrà accesa Dentro quel cuore da principessa, anche se il peso a volte la spezza Elisa, cammina tra le risa, sorriso teso da Monnalisa Indossa la vergogna come divisa Imperfetta ma espressiva, bella anche se soffriva Come la Torre di Pisa La sua schiena ormai è ricoperta, ogni giorno una lama diversa Lei finge di non sentirle, ma sente tutto e non può gestirle Vuole innalzarsi sulle punte, per vedere cosa c'è oltre Sopra quell'inferno, sopra quella coltre Elisa è bella e triste, ma è pesante, come un violoncello E vorrebbe volare via leggera come un uccello Lasciare la provincia e quella gente senza cervello Ma è troppo giovane, e deve sopportare il suo fardello La prossima volta rinascerò colibrì La prossima volta io volerò via da qui Danzerò leggera come mi son sempre sentita In punta di piedi non per vergogna ma perché amo la vita Ma Elisa no non si arrende, i piedi ormai ricoperti di bende La vita attacca, lei non si difende, danza a tempo con la corrente E poco importa se sia musica o il fiume della vita Lei non può aspettare, ama quel vento tra le dita Lei si sente brezza Anche se ogni compagno la disprezza Anche se sta vita a volte è una schifezza Finché danza lei si sente nella sua fortezza Dimentica i canoni che hanno deciso per la bellezza Dentro a quel tutu bianco, che accentua ogni imperfezione Ricorda a tutti che non è perfetto ciò che non muore Ma ciò che vive nel momento, immerso nell'emozione E lei dimentica se stessa ad ogni esibizione Ma Elisa sulle punte non ci salirà mai più Ha preso 20 pasticche e le ha mandate giù Ha scritto sopra il foglio "scusate, non vi disgusterò più" Dimagrirò 21 grammi per non soffrire più La prossima volta rinascerò colibrì La prossima volta io volerò via da qui Danzerò leggera come mi son sempre sentita In punta di piedi non per vergogna ma perché amo la vita