Com'è difficile pensare Di non aver mai sbagliato a dire che Non eri qui, quando mangiavo gli orologi A cena, e mi riempiva quella sensazione strana Di essere l'ultimo a sognare dentro a un temporale Il verso del cinghiale bianco, Sacrificato all'altare del giradischi spento. A passo lento, si muove la mia voce, Quando trova un santo che la benedice Con il pane di ogni giorno. Ritorno a Napoli, A vivere il mio sogno di cuscini arrotolati Nella nuova casa che non sai nemmeno dove sta E non saprai mai che sopra a un muro Ho messo un calendario del duemilasei. Perché hai lasciato tutte quelle luci accese, E in macchina la foto di quella domenica, Con un sorriso finto in faccia E l'aria di chi dice non ci torno più... A Macondo fanno un girotondo Che dura una notte intera E un mal di testa è l'occasione giusta Per credere che tutto non è mai finito, Che tutto non è ancora cominciato. Che siamo giovani e viviamo di costellazioni Di abitudini, ma il cielo non è sempre uguale, Anche il cielo a volte si può sbagliare. Ci resta da dimenticare ancora Un altro giorno, Senza aspetta' dimane, E senza vutta' e mmane, 'O vveco e nun 'o ccrero, No, nun è 'o vero, Nun stongo allero.