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Classic Sheee - Virgilio - Laocoonte lyrics

Artist: Classic Sheee

album: Virgilio - Laocoonte


È già la notte inchina
Dopo tanti anni di sangue sgomento e pianti, metalli, cavalli e fanti
Davanti ho un'altra carneficina
Non è un idilio
È la distruzione Ilio
Tramando da padre in figlio
La guerra fatta per la regina
La più bella del mondo disse Afrodite
La causa di questa lite
Motivo di trame ordite
È la guerra signori udite
L'ulivo, il grano e la vite
Non salveranno le nostre vite (fuggite!)
Ho sentito dell'Ira del figlio di Peleo
Delle navi di Agamennone lungo l'Egeo
Dello scontro tra popolo Acheo ed Ilioneo
Della morte degli eroi per volere di Zeus
Pareva andasse bene e che a spiegate vele
Le navi greche ripiegassero verso Micene
Le porte d'Ilio s'aprirono per le genti liete
Fuori gli accampamenti vuoti ed una strana quiete
Fine dell'assedio? Non sembrava vero
Poi lungo il sentiero, videro un gran destriero
Per Timete un premio da portarsi dietro
Pensava a una sacra offerta fatta dal nemico greco
Illuso
Ma c'era un uomo che storceva il muso
Pronto a dare contro alle follie di quel popolo ottuso,
Che l'ha bevuta come acqua da una fonte,
Senza dare retta alle grida di Laocoonte
"O cechi, o folli,
O uomini sventurati,
Davvero non vedete che i greci vi hanno ingannati?
Davvero credete ai nemici di questo regno?
E che nessuno si sia nascosto dentro a quel legno?
Dai, siamo nei guai
Non fidarti dei doni dei Danai
C è una guerra che non finirà mai
Colpendo con la mia lancia il cavallo destai il dubbio,
Così Pallade Atena mando chi ben sai"
Porcete, Caribea
Erano immani serpenti mandati dalla Dea,
Ondeggiando coi dorsi fuori dalla marea
Spuma, nebbia intorno, distruggendo più di una galea
Giunti alla riva con gli occhi di fuoco accesi
Emettevano suoni intensi, rendevano i nervi tesi
Tutti gli altri propensi a fuggire ad uscirne illesi
Laocoonte senti un boato poi vide i suoi figli appesi
Due fratelli ed un destino nefasto
Di cui ne fecero un crudo e miserabile pasto
Era giunto in aiuto e si trovò in un incastro
Tra le spire di quei draghi finché il corpo fu esausto
Avvolto dalla potenza di una carezza
Tra le membra costrette il fiato si spezza
Con un urlo che squarcia la compostezza:
Un'immagine sublime, il dolore nella bellezza
"O cechi, o folli,
O uomini sventurati
Davvero non vedete che i greci vi hanno ingannati?
Davvero credete ai nemici di questo regno?
E che nessuno si sia nascosto dentro a a quel legno?
Dai, siamo nei guai,
Non fidarti dei doni dei Danai,
C è una guerra che non finirà mai,
Colpendo con la mia lancia il cavallo destai
Il dubbio così Pallade Atena mando chi ben sai"

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