(Ah) (Ye) (Domiziano) (Ah) (Gens Flavia) (Classic Sheee) Nove giorni alle calende di novembre Mia madre ha il secondo sovrano nel ventre Mio padre otterrà il consolato a dicembre Io vengo alla luce nuovo discendente Flavia la gente Famiglia abbiente Ma nessuno mi ha dato un cazzo di niente Cresciuto nella miseria, fa niente Mi ha reso soltanto più resiliente Ah Ed ho capito che qui contano le armi E non contano i mores Vincono gli equites non servono i valori di questi honestiores La tradizione vuole dissolvere i fatti in una narrazione Non credo al senatore scrive false storie ed è un cospiratore Lo faccio sapere ad ogni agricoltore Aumento la paga per ogni legione Eppure sono schiavo di quest'ossessione Che vogliono uccidere l'imperatore Ho detto prima l'Italia La sua terra e chi ne attinge Vaffanculo le provincie Domiziano nuovo princeps Pater Patriae, dominus et deus, s'immola bestie sacro profumo Imperator Cesare Augustus non spartisco il potere con nessuno Quale regime? Quale terrore? Qua Roma è ridotta cenere e fumo Frate queste strade questi palazzi Li ricostruisco tutti uno per uno Ed ogni senatore ha già capito che la festa non continua Le loro signore si stanno chiedendo chi farò regina Fra sarà l'orgoglio prendo ciò che voglio, Domizia Longina La mia donna Augusta, tutti a capo chino quando si avvicina Sento voci di continuo Taglio teste Saturnino Il flow risplende ad Amantino Tocco il cielo dal Palatino Ho la gloria, gli armamenti Roma il pane, i monumenti Ho gli amici, ho i parenti Eppure ho pessimi presentimenti Ho seri dubbi sul mio matrimonio Domizia parla con un altro uomo Non credo più al prefetto del pretorio Non mi fido di Stefano e di Petronio Vedo sangue sul trono Altro sangue sul treno Vedo sangue sul trono Altro sangue sul treno Pater Patriae, dominus et deus Imperator Cesare Augustus Pater Patriae, dominus et deus Imperator Cesare Augustus Pater Patriae, dominus et deus Imperator Cesare Augustus Pater Patriae, dominus et deus Imperator Cesare Augustus