Il mio torace è una chiesa sconsacrata Bianca d'intonaco, pelle graffiata Umidi gli angoli e verdi le volte Scendono muffe di lacrime storte Scorrono lente su statue di legno Rigano volti di vecchie madonne Visi di bimbo su pale d'altare Scivola sotto il portone Caronte Per traghettarmi nel fonte più vecchio Quello coi marmi dal tempo corrosi Da agenti chimici poco costosi Bianco e canuto e di nero vestito Poggia il mio polso sui denti ingialliti Lento mi porta in quel bagno di sale Dice mi vuole battezzare Santamarea, mi consacro a te Proteggimi dal mare, proteggimi Santamarea, lo consacro a te Proteggilo dal mare Proteggilo dalla tempesta Non ci sarai più tu a salvarmi e a prendermi in braccio Ti farò paura e caccerai un urlo Ma il vecchio mi annega, l'eco non mi basta E spoglia la chiesa mi guarda zitta e resta L'acqua nei polmoni, aria nelle vene Si fanno adesso strada dove prima erano piene E mentre un sagrestano morto mi solleva dalle pene Pensa io sia un moscerino annegato in quelle onde E mi soffia via senza avere cura di me Mentre tu non senti neanche le campane Ed in ginocchio e ad occhi chiusi Non preghi più per me Santamarea, mi consacro a te Proteggimi dal mare, proteggimi Santamarea, lo consacro a te Proteggilo dal mare, proteggilo dalla tempesta Proteggici dalla tempesta Oeaeoeaeoeaea