Mi piace osservare di soppiatto Mentre tutto compreso nel ruolo, Pianifica e con rapido tratto Dà forma al suo capolavoro. Certo, è tutto ma meno che usuale Sia la bomba l'attrezzo adottato E che il mondo sia il suo materiale. Diciamo che nel fortunale Mi sono aggrappata a uno scoglio, Se sia sorto da ganglio infernale O piovuto dal cielo non voglio Chiedermelo, almeno per ora, Perché è chiaro: lui è oltre e trascina Ma già so che mi vuole vicina. Quando parla, dietro lui, sento Echi di ineluttabilità Come il vento che quando si alza sa Che solo in se stesso ha il suo limite. Quell'ebbrezza che ci dà quando La sua immaginificità Nuovi mondi sa farti scorgere Oltre visuali ormai aride. Come Dioniso e cantaride Infligge il suo trauma magnifico... E' strano, ma è storia già vista: Ogni ciclo rispetta lo schema Che in chiusura ogni ipotesi mista Va in malora e rimane l'estrema Come unica in grado di dare Un barlume di gioia e speranza Per la notte, l'aurora è violenza. Ma l'aurora tornerà sempre, Forse noi bruceremo con lei E l'eternità di quell'attimo E' un fiore di fuoco da cogliere. Se vi entrerò con lui, sento Che dimora di sempre sarà, E nell'estasi sua cromatica Le anime saranno musica. Perché adesso so che un destino c'è: Quello di essere nata... per te. Per te...