Al mare fuori stagione mi sembra un po' forzato Andarci, viverci, dire che è bello Qui, per esempio, è tutto molto più civilizzato di quanto uno si immagini Dici: "Il mare fuori stagione come una grande sfida verso la natura" La lotta delle onde contro la terra Un'inquadratura suggestiva e il colore delle produzioni Netflix Me lo sono messo alle spalle e tira un vento boia Gli do proprio fisicamente le spalle Perché la panchina dove mi sono seduto guarda la strada Fa freddo per essere una mezza stagione E fa freddo per essere un momento in cui dovrebbe andare tutto tranquillo In accelerazione o in frenata Con il pilota automatico verso l'afa e le zanzare Verso quelli con la pressione bassa che sbuffano Quelli che: "Le città sono meglio da vuote" Quelli che ci vedono sempre una cosa dentro le cose E a me questa cosa delle cose dentro le cose non mi convince Sono giorni convulsi, per qualche ora va bene Per qualche ora non va bene Fosse per me andrebbe tutto bene Se non fosse per il vociare delle persone O il trambusto dei tavoli che tornano ad occupare i dehors Se non fosse per il suono delle chiavi in tasca E il numero impressionante di pensieri Che per molto tempo si ingigantiscono Fino a spingere sulle pareti del cranio Come a voler uscire a tutti i costi, tutti assieme, pericolosamente Se non fosse per questa sensazione di vuoto che poi Senza annunciarsi prende il campo E cambia l'ordine delle cose, delle mie cose Che non so dargli nemmeno un nome "Non puoi sempre dare la colpa agli altri", dice Però ogni tanto è proprio colpa degli altri E fare una panchina che guarda la strada e dà le spalle al mare Mi dà l'impressione di qualcuno che ha voluto fare un dispetto A chi si è stancato e vuole fermarsi Allora mi metto un po' il cappuccio e aspetto Perché devo aspettare un po' su questa panchina, non ho voglia Sto un po' troppo male se penso ai soldi Sono su un lungomare del cazzo, diciamolo Un lungomare brutto, invisibile al cuore Il cui merito più grande è quello di normalizzarsi nella pietà di tutti i giorni Una pietà che toglie il mito, la vanità, la poetica Tutte quelle cose che questo tempo dice essere marginali Hanno preso il mare e l'hanno sostituito con un freddo toponimo: un lungomare "Sono in un posto che è una cazzata", pensato così Però c'è il mare, che bello, insomma, fa brutto tempo Però passano gli aerei perché c'è un aeroporto importante qui vicino E Nicola e Paola dicono che è assurdo pensare che gli aerei volino A me, in questi giorni, sembra assurdo che le cose non volino da sole Se le hai progettate e costruite come le dovevi progettare e costruire Mi sarebbe piaciuto fare il pilota di Formula 1 Ma non avevo né i soldi né il fisico Avrei guidato volentieri pure gli autobus come il mio babbo E invece scrivo in riva al mare Mentre aspetto su una panchina orientata verso un ristorante basso Una palazzina rovinata, due signore che passano discutendo Non era minimamente nei progetti, ma devo dire una cosa Prima, nel market di prodotti per la casa La radio ha trasmesso l'oroscopo Per la Vergine sarebbe stato un giorno fantastico, ha detto proprio così E io ero in un market per prodotti casalinghi la mattina presto Al mare fuori stagione che malgrado tutto Mi sembra comunque un'idea così così Quella del mare fuori stagione Allora mi siedo qui, su questa panchina dalla parte sbagliata della vista Allora mi siedo qui, su questa panchina dalla parte sbagliata della vita E penso che certuni dovrebbero fidarsi più delle circostanze che di sé stessi Io pure