Di un martedì che non c'è ancora Ricopio fedelmente come un amanuense un foglio scritto di getto Un automa che verga ciò che sgorga dal magma Parlo ad un fantasma Reduce da una festa solitaria in una stanza Il mio amico jonnywalker l'ho ridotto male Lui ha ridotto abbastanza male me Voglia di contatto Qualche cosa di vivo Il tuo corpo che pulsa Con l'anima come in una scatola Nulla è più vivo di un fantasma Io ti immagino a somiglianza della mia assurda voglia di vita Sei bella e ti muovi da qualche parte nel mondo I tuoi occhi incrociano altri occhi Le tue labbra baciano qualcuno che non sono io: Un essere spregevole e inaffidabile Come io sono Ferito dal nulla Incognita Apriti e accoglimi Donna senza nome Dammi la tua voce Che io possa bere l'insensatezza dell'esistenza dalle tue labbra Avute e perse In un battere di ciglia Dove perdono senso tutte le parole del mondo