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Giovanna Marini - Il mio primo incontro con Pier Paolo Pasolini lyrics

Artist: Giovanna Marini

album: Cantata per Pier Paolo Pasolini


Era il 1958, quando finalmente trovai un bel lavoro a Roma
Si trattava di andare a suonare la chitarra, rigorosamente classica
Nelle case dell'intellighenzia romana
E così una sera mi trovo in una di queste, vicino a piazza di Spagna
Do un'occhiata alla gente lì riunita e mi
Dico: "Qua ci vuole Bach" e mi metto a suonare
Suono, suono, suono, suono,
Dopo un paio d'ore sento che c'è uno che mi ascolta
Sollevo lo sguardo e vedo un giovane con un bellissimo sorriso,
La testa leggermente inclinata, che ascolta molto attentamente
Questo mi infervora,
Suono ancora di più e tutt'a un
Tratto lui dice: "Ma non smetterai mai?"
Dico: "No, è il mio lavoro, posso continuare tutta la notte, se serve"
Lui continua ad ascoltare e dopo un
Po' dice: "E se tu cantassi qualche cosa?"
E io penso: "Eccolo là, sempre! Queste riunioni intellettuali,
Mentre io suono Bach,
Arriva uno e mi dice: ci canti Casetta de Trastevere?"
Così non gli rispondo neppure, continuo a suonare
Tutt'a un tratto è lui che si mette a cantare
"Bravo!", gli dico, "sei anche intonato,
Molto bene! E da quale libro hai preso questa canzone?"
Lui riflette, prende il respiro,
Come se dovesse rispondere, poi si ferma e riflette ancora
Poi finalmente dice, con un bel sorriso:
"Ma le canzoni non si trovano sui libri"
Io dico: "Ah no? E allora senti questa" e gli canto una lauda
"Ti piace?"
"Sì"
"Ecco, questa viene da un libro,
Da Dario di Cortona, 1315, hai visto?"
Riflette, sospira, sorride, pensa, poi finalmente dice:
"Sì, ma prima di stare nel libro,
Questa veniva cantata nelle strade e
Nelle piazze, perché è cultura orale"
"Cultura orale?"
Io non avevo idea di cosa fosse, uscivo proprio, fresca fresca,
Dai miei studi classici, tenuti in un convento di monache.
Gentilissime, deliziose,
Ma che curavano soprattutto un'ignoranza completa dell'allievo.
Totale, senza incrinature. Ed era anche...
Costava pure quest'educazione, questa ignoranza.
Perché era un'ignoranza veramente rara. Cioè...
Uno non sapeva proprio niente,
Però non aveva nessun complesso d'inferiorità... è difficile!
E quindi continuo a parlare con questo gentile signore,
Dicendo un sacco di sfondoni, cose di cui arrossisco ancora adesso
Per tutta la sera, non so perché, lui restava lì
Chiacchierava, mi spiegava con pazienza,
Sorrideva, sospirava, pensava, rifletteva, mi spiegava
Mi cantò il "Bella ciao",
Stavano uscendo i primissimi dischi,
Il primo mi pare, proprio il primo, dei "Dischi del sole"
Mi cantò il "Bella ciao",
Io non ero sicura che avevamo avuto una guerra partigiana
Mi cantò un canto di mondine: "Le otto ore"
Io non sapevo cos'era una mondina,
Non sapevo che il riso è una pianta che cresce nell'acqua
Finalmente io gli ho cantato una ninna nanna calabrese di mio
Nonno, tanto per far vedere che ero all'altezza della situazione
Insomma, una bellissima serata
L'undici febbraio 1958, il mio primo incontro con Pier Paolo Pasolini

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