Oggi è uno di quei giorni in cui ascolto le parole del cielo Come quegli animali fuori infelici aspettando le piogge Come gli indiani con le orecchie sulla terra e i cavalli al galoppo Come i torrenti in odore delle rapide sfiorando le sabbie ♪ E se il mio tempo è un granello di polvere un pulviscolo di stelle Che non si trova più nel calendario né nelle pagine gialle Se il mio destino l'avete scritto voi su un muro di carta e catrame La mia memoria me la gioco a dadi sulla sponda di un fiume ♪ Oggi ho bisogno di un cenno, di un segnale particolare Una luce che mi colga nel mio ventre, nel mio peregrinare Fra le vostre coscienze o fra quello che ne rimane Non più in fondo al mare, ma sulla mia pelle e le mie ali C'è una brezza crudele che spinge le mie ossa d'airone Che sono forti e portano in grembo migliaia di cuori Ciascuno con una promessa antica da raccontare E un passato e un futuro, un dolore da ricordare ♪ Oggi è uno di quei giorni, credo alle parole del cielo Cupo, minaccioso, un sentiero di nuvole scure Un cattivo presagio, una minaccia da dimenticare È un tremore di terra che scuote perfino le viscere del mare Attraverso le rotte del mondo, io di bellezza ne vedo Mentre lascio una firma di fiamma che spettina il cielo Fioriranno i ciliegi, sorrideranno al mio passaggio I viandanti, gli gnomi, le spose candide di maggio E se qualcuno si è illuso di mischiare bene le carte Di nascondere la sua vergogna fra i giochi della malasorte Di regalare al futuro e ai fratelli un mattino normale Ma non c'è più niente di normale Non c'è più nulla che non faccia male Chi ha rubato il sonno alle madri e sparso gemme nel vento Chi ha sottratto il sorriso ai bambini e di colpo l'ha spento Chi ha spezzato i polmoni d'acciaio del colosso volante Chi ha giocato da baro sapendo che era un perdente E ora nella vertigine mentre sprofondo nel vuoto Avverto nei sensi la pace di un luogo remoto Le vette inaccessibili e i ghiacci che ho già trasvolato Dove regna il silenzio e dove l'uomo non è mai stato E mi sembra di vederle le iene nella stanza dei bottoni Con uniformi di cartapesta a decidere i cattivi e i buoni Stravaccati in poltrone di pelle, ché non si rischia niente Con l'arroganza del potere e l'indifferenza di certa gente Eppure la storia va avanti e non conosce padroni Anche a quelli che muovono i fili un giorno tremeranno le mani Perché esiste un passaggio comune e un comune destino Che fa più vita la vita e non fa sconti per nessuno Che fa più vita la vita e non fa sconti per nessuno Che fa più vita la vita e non fa sconti per nessuno, eh