Se sapessi come parlano ancora male di te Senza avere mai visto il tuo sguardo febbrile La magia che veste le tue ceneri impazzite Delle primavere i fiori e dei fiori l'aprile. Se sapessi come ridono ancora di te Senza sapere il rigore delle tue vane speranze Dei tuoi figli lontani e di quelli perduti Per le strade dei sogni e delle dimenticanze. Se sapessi come dicono male di te Senza avere mai visto i tuoi tramonti d'inverno I tuoi cenci-vestiti d'altera vecchiezza I tuoi giardini vuoti il tuo paradiso-inferno. Il mare d'ottobre profuma d'agosto E svelta cacci le nubi Sullta tua fronte un'ombra accennata Dal mio profilo rubi E dimmi quanto durer