Bastava ancora un attimo per mantenersi vivo Il tentativo di resistere è terminato Mentre il senso se ne va nel suono dell'oceano Un canto nell'inverno dei miei occhi Mi affaccio, così misero A quei cinque minuti di esistenza E mi nascondo e scappo dal reale Dentro un porto di malattia Da cui salpai per non tornare Dolce e violento il sonno della tua anima Tra le voci spiegate nel vento Senza più terre promesse Soli tra gli specchi dell'oceano Nel freddo istinto dal grigio sapore Umido di desiderio Oltre ogni spiraglio del mondo Nel vortice di irrealtà, trattenuto a stento Nella perlacea assenza dell'orizzonte Sale e sembra non finire, si muove qui e altrove E mi trascina inesorabile E deliro e ho paura di guardare Così fragile resto vivo In silenzio la luna scompare E di nuovo rimango solo Un gabbiano grida appena Capovolto il corpo nel mare Scruto il cielo dalle due dimensioni E mi perderei, mi consumerei, seguirei il sogno Dopo aver ruotato nell'oscurità, nella verità Mi trafigge, non è più sopportabile Ed esplode e si muove, mi trascina sempre più nel suo profondo E non reggo più, non lo reggo più, no Chiudo gli occhi, ma lei mi circonda Lei desidera, lei mi ucciderà Lei non sbaglia, lei non fa rumore Ed accelera e mi domina Ed io perdo la coscienza tra le onde La sua verità non mi libera E il mio mondo crolla nel pensiero Buio e tenebre, luce senza età Buio e tenebre, luce senza età Buio e tenebre, luce senza età