Non correremo più la stessa strada Di tramonti purosangue O impazziti di rugiada Sotto un'alba esangue Non salteremo più tra quelle onde In un valzer di delfini Lungo orbite profonde Senza confini Non bruceremo più in un firmamento Gli occhi a dare luce al mondo Con gli sguardi di un tormento Lampi di un secondo Non voleremo più su quelle stelle Con le braccia sopra il vento E col tempo sulla pelle Non guariremo mai da questo mal d'amore Per quella vita che rimane non si muore Fa un male cane e su e giù ci sfascia il cuore E come un cane non ci lascia più Non morderemo più coi nostri baci Le acque fresche di cascate Piogge timide e fugaci E lunghe mareggiate Non ruberemo più con queste mani Le vertigini di un cielo E un sudore di vulcani In mezzo al gelo Non pregheremo più la stessa luna Figli unici randagi Tra riflessi di laguna E fuochi di presagi Non vagheremo più in quell'universo Di pianeti alla deriva Dietro un orizzonte perso Non guariremo mai da questo mal d'amore Per quella vita che rimane non si muore Fa un male cane e su e giù ci sfascia il cuore E come un cane non ci lascia più E la domanda finale È se hai più gioia o pene Se sia più miele o sale Se un bene può far male E un male fare bene Se conviene il male Se è irreale o c'è E se ci tiene insieme Se è uguale anche per te Non guariremo mai da questo mal d'amore Per quella vita che rimane non si muore Fa un male cane e su e giù ci sfascia il cuore E come un cane non ci lascia più Nemmeno un ultimo addio Il tuo è il mio Ognuno con il suo