Il mister mi diceva: "Andiamo, è tardi Ché qui prima si fa, prima si va" Malvina suona l'arpa a suon di sguardi Per il ragazzo della terza età Ed il sole tramonta all'orizzonte Fra terra e mare che voi avete qua E noi restiamo qui col sole in fronte E la luna alle spalle un po' più in là Ma lasciamo Malvina ai suoi calvari E le pietre miliari sotto il cielo Che ci vengono incontro dai binari Come menhir di un vecchio cimitero Un forte profumo d'asfodelo Che il mister mi diceva: "È tardi, andiamo" E noi, Malvina, noi, la lasciamo qua Che a labbra mute sillaba: "Io ti amo" A ogni ragazzo della terza età A ogni ragazzo della terza A Ma lasciamo a Malvina tutto il campo Lasciamola al suo posto e al posto mio E il mister che mi tiene quando inciampo Lui quando inciampa, poi, lo reggo io Ma lasciamo Malvina ai suoi calvados Che le accendono negli occhi autodafé E il mister, che io tengo quando cado Lui quando cade, poi, lui, chiama me Lui quando cade, poi, lui, tiene me