La caravella delle Nazionali Non si piega a scoprire nuove terre La radio in sintonia su Finisterre: Cavalca voci di temporali. La grandine è la voce di cantanti Spagnole e di cantanti tunisini Che si mischiano insieme come i vini E quasi come i respiri degli amanti Ma Ben oltre i bollettini ai naviganti Oltre gli scali degli ultimi porti Con le ferite chiuse nei passaporti I miei soldati vengono giù stanchi Perché ogni passaporto ha una ferita Ed è servito per parare un colpo Che era vibrato al cuore oppure al volto E ha sfregiato la foto della vita Parte la nave e piglia a fucilare Tutte quante le onde disertore Bendate stanno in piedi lì a cantare Tutti in fila si canta e poi si muore E forse sulla ricetrasmittente Senti le tre Marie spettegolare Chiuse dentro una teca di fondale Dove nemmeno l'angelo le sente E forse starai un attimo a ascoltare Adesso che il pericolo è passato E loro non lo sanno nulla è cambiato Dentro il santuario nulla può cambiare Là dove molti pregano gitano E a una lama di stella sei devoto Ora controllerai le bombe a mano Lucide come squali, come ex voto Occhi in agguato dietro cavalli di Frisia Molti reduci ti fanno la corte Ne vengono qui da Costa da Morte Amari come è amara l'artemisia Han conosciuto tutte le sirene Per ogni allarme e per ogni silenzio Stanno seduti e bevono l'assenzio Che dà fuoco alla miccia delle vene Lui Ti guarda ed è appunto uno dei tanti Uno dei tanti lì con gli occhi pesti Lui di notte fa a pugni coi suoi pianti Di giorno si fa mettere agli arresti Ma a Finisterre ci sono folletti Che fan danzare fino alla mattina Sempre più nera sempre più regina Finchè non ci si cade addosso stretti Se il cursore del mondo gira a vuoto La radio annega, senti come beve Canta le tue canzoni maremoto Cantale finché c'è chi le riceve