Vedo spettri di passate stagioni Affacciarsi dagli oblò delle mie iridi I miei occhi cedono alle gravità Comodamente e trascinano con loro tutto il capo Ma la gibigiana dei tuoi (sembrano i vetri) Colorati delle chiese Rivela la sincerità delle tue omelie Io ti credo ma non credo di credere in me La fune che mi avevi lanciato Ne ho fatto un cappio, dev'essere qui da qualche parte La fune che mi avevi lanciato Ne ho fatto un cappio, dev'essere qui da qualche parte La fune che mi avevi lanciato Ne ho fatto un cappio Sono presente solo in passato e futuro Incastrato con la maglia nelle maniglie delle Porte mezze aperte dal vento