Questo è l'istante in cui La faccia fa una smorfia Tutte le volte che si stappa la bottiglia e tu sei quello A cui quasi per natura Il tappo cade in testa non è questione di sfortuna. Nella grammatica del volto Alzare il sopracciglio è soltanto Spostare un po' l'accento Però ti leggo in faccia tutto quanto. E son le quattro di notte ed hanno chiuso tutti i bar Portiam le nostre ossa rotte A raccontarci un po' più in la. Dimmi le cose imperdonabili Che vorresti fare Come spegner con un sasso Le finestre ancora accese Soffocare i pugni nel cuscino come da ragazzo Un po' per scaricar la rabbia Un po' per accettare il fatto Di essere rimasto solo Coi lembi della sciarpa incrociati Sotto un cappotto scuro Con il ronzio della luce in cima al palo Come un commento severo E con il freddo ai piedi Negli stivali larghi di cuoio duro. E maledici tutto maledici il mondo Non passerà di certo questa voglia Di prendere una volta ancora le sue mani fredde Ed infilarle strette nelle tasche tue E illuderti che possano restare lì per sempre. Tradito dai quei film mediocri con il lieto fine, Tradito da milioni di canzoni d'amore, Tradito da un messaggio dritto sul cellulare Che spacca lo schermo, Che spegne il cuore. La verità di colpo si fa violenta, spigolosa, E sfonda la giornata come buste della spesa. E all'improvviso la vita non è più la stessa cosa. E all'improvviso la vita non è più la stessa cosa. Restiamo fino all'alba al nostro triplice fischio Non siam di quelli che van via Per evitare il traffico restiamo Seduti qui sul marmo Lottiamo fino in fondo. E solo quando sarà giorno L'ultimo saluto con le quattro frecce al bivio Ognuno per la sua via, Ognuno per la sua via, Con il fastidio della luce questa specie di malinconia, Con il fastidio della luce questa cazzo di malinconia, Con il fastidio della luce questa cazzo di malinconia.