Tra i pastelli colorati Nell'astuccio di cartone Il più corto dice tutto di me, Che sono qui Sdraiato a recuperar la palla Tiro calci con la punta Tra la ruota e la marmitta Nei pantaloni di seconda mano Due taglie più grandi aveva Mio cugino alla mia età Pallido è il sole e pallide Le facce dei ragazzi nel cortile. E c'è una cosa che Non ho mai detto a nessuno Un po' per timidezza, Un po' perché mi prenderebbero in giro è una spinta nuova Che non conosco Fatico a nasconderla, Trovarle un posto Tra i primi pensieri di un bambino Fatti a scarpe slacciate a cui non so fare il nodo Tra i piccoli segreti dell'infanzia Così sciocchi e così necessari alla sopravvivenza. Sotto lo sguardo severo del mondo A volte faccio tutto il contrario Di ciò che vorrei dire, fare, Per confondere gli altri Poi è un imbroglio ed inciampo. Nascondo persino l'evidenza Alla prima bugia ho già perso l'innocenza Ma non cedo a chi mi pizzica la pelle Faccia di serpente non m'hai fatto Quasi niente. Quanta voglia di tirare sera Soffiare più forte il mio segreto Dentro il flauto dolce Oppure Con lo scolapasta in testa E il cucchiaio di legno come spada Per difendere il regno. Di certi ricordi, di certi momenti Che ora posso raccontare, Ma non tornano più, Chissà se adesso troverei il coraggio Per dare un bacio adulto Ai suoi denti di ferro. E sono ancora io quello seduto sul letto, Senza spartito Che vive ad orecchio Che soffia i suoi ragionamenti al flauto E prova a buttar giù il vetro. E sono ancora io quello che tira il rigore, Vale tutto Dalla macchina al cancello E c'è un pensiero così forte Che sfonda la porta, Sfonda la porta e il petto, Sfonda la porta e il petto.