Sopra a un tetto catramato, ai margini del mondo Tra le braccia di una ragazza di città Una radio e poi di tanto in tanto Un lampo e dopo case ancora case Poi tutto tace come per incanto Spettri d'elettricità, muri e antenne in ogni dove Sotto a un cielo sfolgorante d'un tardo pomeriggio Noi a parlar del più e del meno in un caffè Una banda suona sopra a un palco Un gran viavai di gente per le strade Dalle vetrate luci e tutto intorno Stoffe tinte ed astrakan, cartomanti ed antiquari Le corse a perdifiato tutto è immoto da quassù Il tempo va all'indietro a sobbalzi suppergiù Una porta chiusa a chiave, poi pioggia intermittente Dopo un taxi, poi una stanza tappezzata Coni d'ombra e nuvole d'argento Naftalina e piante ornamentali Poi voci da un cavedio di cemento Cherosene e umidità, acquarelli e lampadari Le corse a perdifiato tutto è immoto da quassù Il tempo va all'indietro, lampi d'acqua ai bordi delle strade Poi un vento subtropicale e noi due giù fianco a fianco Lucciole e falene e dopo campi e poi chissà Un palpito poi tra la veglia e il sonno Fra i vortici nel buio ininterrotto Tararararararà Tararararararà Tararararararà Tararararararà Tararararararà Tararararararà Tararararararà Tararararararà Tararararararà Tararararararà Tararararararà Tararararararà Tararararararà Tararararararà Tararararararà Tararararararà