Faccio un prelievo, andrà tutto bene dicono
Stai sereno, che ne sapevo?
E no, non era calcolato
Che da quel giorno in poi avrei vissuto con l'ansia del risultato
Fino all'aspirato, anestetizzato, io non sento l'ago
Mi sento rimbalzato come un sasso sul lago
Conosco Dario, otto anni, chiedo a mia madre
"Perché Dario è pelato? Mi sembra già invecchiato"
Mia madre tace, non sa che dire, piange
Io non mi do pace, vorrei urlare, ma la bocca non si apre
Torno a casa, mi siedo dietro, arreso
Metto la musica che già alleviava la mia vita, peso
Più passa il tempo е più mi incattivisco
Sono vivo o sono morto? Giuro, io non lo capisco
Io non esisto, non ha senso esistеre così
Perché vivere a metà è come cadere in un abisso
Strano come mi sento, non mi sopporto
Io scapperei da qui (da qui)
Mi chiedo cosa ho fatto, che sono diventato?
Camminando al passo del mio cervello malato
Non cercano cure per un bambino dannato
Non mi guardare male, siamo semplicemente diversi (diversi, diversi, diversi)
Compio i 18, mi rendo conto che sto contando i passi
Ma lo nascondo, io mi vergogno
Perché salgo le scale solo con il piede destro
Sarò l'unico nel mondo
Mi chiedo perché accendo la luce due volte
Il volume sempre pari, altrimenti io sto male
I miei piedi sopra le mattonelle non toccano mai le righe
Le scale di casa sembrano infinite
Ma poi ho incontrato lei, questa cosa le piaceva
Ti amo sempre due volte, lei che sorrideva
Uscivamo a cena e poi l'amore due volte
Dopo i baci due volte, le coccole due volte
Andava tutto bene, non sembrava vero
Per me era troppo strano che qualcuno mi capisse
Infatti da lì a breve qualcosa cambiò
Si avvicinò quella mattina e poi fissandomi disse
Strano come mi sento, non mi sopporto
Io scapperei da qui (da qui)
Mi chiedo cosa ho fatto, che sono diventato?
Camminando al passo del mio cervello malato
Non cercano cure per un bambino dannato
Non mi guardare male, siamo semplicemente diversi
Baciami una volta, mi fai perdere tempo
Le coccole domani, mi fai perdere il sonno
Soltanto una carezza, faccio tardi a lavoro
Il nostro filo si spezza e come sempre resto solo
Ma come darle torto, neanche io starei con me
Ci sta che si sia arresa, vorrei soltanto dirle
Che da quando se ne è andato io non conto più le scale
Non faccio più le carezze e dormo con la luce accesa
Strano come mi sento, non mi sopporto
Io scapperei da qui (da qui)
Mi chiedo cosa ho fatto, che sono diventato?
Camminando al passo del mio cervello malato
Non cercano cure per un bambino dannato
Non mi guardare male, siamo semplicemente diversi (diversi, diversi, diversi)
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