Questo Mar Rosso mi ammollisce e assidera Come se addosso mi piovesse in stille Per vendicarmi, affogo un Faraon Che fai? Nei cieli bigi Guardo fumar dai mille comignoli Parigi E penso a quel poltrone Di un vecchio caminetto ingannatore Che vive in ozio come un gran signor Le sue rendite oneste Da un pezzo non riceve Quelle sciocche foreste Che fan sotto la neve? Rodolfo, io voglio dirti un mio pensier profondo Ho un freddo cane Ed io, Marcel, non ti nascondo Che non credo al sudore della fronte Ho ghiacciate le dita Quasi ancora le tenessi immollate Giù in quella gran ghiacciaia che è il cuore di Musetta L'amore è un caminetto che sciupa troppo E in fretta Dove l'uomo è fascina E la donna è l'alare L'uno brucia in un soffio E l'altro sta a guardare Ma intanto qui si gela E si muore d'inedia Fuoco ci vuole Aspetta, sacrifichiam la sedia Eureka! Trovasti? Sì Aguzza l'ingegno, l'idea vampi in fiamma Bruciamo il Mar Rosso? No, puzza la tela dipinta Il mio dramma L'ardente mio dramma ci scaldi Vuoi leggerlo forse? Mi geli No, in cener la carta si sfaldi E l'estro rivoli ai suoi cieli Al secol gran danno minaccia E Roma in periglio Gran cor A te l'atto primo Qua Straccia Accendi Che lieto baglior Che lieto baglior Già dell'Apocalisse appariscono i segni In giorno di vigilia non si accettano pegni Una fiammata Zitto, si dà il mio dramma Al fuoco Lo trovo scintillante Vivo Ma dura poco La brevità, gran pregio Questi intermezzi fan morire d'inedia, presto Atto secondo Non far sussurro