Caro fonografo a tromba che nel 1900 Eri l'orgoglio di casa, alto come un monumento Un quarto d'ora per poterti caricar Poi tre minuti in gran silenzio ad ascoltar Dischi di Enrico Caruso, della Patty, di Lomanto Con quella voce un po' stridula che allor piaceva tanto Poi Petrolini che cantava "I salamin" A gran richiesta delle nonne e dei bambin Poi venne l'operetta di Ranzato e di Lehar Già cominciavi un poco a scricchiolar E il grande Pasquariello, 'o zappatore, singhiozzò E triste la sua molla si spezzò Caro fonografo a tromba che finito sei in soffitta Senti suonare Stan Kenton come un inno di sconfitta Ma nel vederti ancora oggi ognun dimentica l'età E forse ti ringrazierà Girano i dischi fruscianti, ma firmati da Tramagno Di quell'amor il fonografo palpita Girano i dischi di Branzi fra i velluti dei salotti "Soldatini di ferro così", singhiozzava il tenor Commuovendo ogni cuor, quando in Istria tornò il Tricolor Ricordi di Parigi e di un certo Chevalier Di Josephine Baker, la nuova stella del Bergerè Ma dall'Argentina, un emigrante un disco ci mandò Poi guinse da New York con il cilindro ed il baston Un cane innamorato della Voce del Padron Portando il sincopato, Lo scompiglio e l'emozion, le più frenetiche canzon! Il nostro primo film sonoro fece palpitare i cuor Con la canzone dell'amor Caro fonografo a tromba che nel 1900 Sembravi un fantasioso esperimento Un semplice ornamento e nulla più