Era quel tipo d'inverno Che sbatte col muso sul mese di marzo Erano giorni felici La tua giovinezza mostrava il suo sfarzo E senza il minimo sforzo Lasciavi la notte facesse il suo corso Nuda, la notte Con lunghi capelli di cielo che bagnano il dorso Eri nel letto sbagliato Nel posto e nel lato sbagliato del mondo Eri la parte di ventre Che teme il coltello dell'ultimo affondo Eri un miracolo che trasformava l'orrore in un tempo fecondo Eri l'inferno che prima di essere inferno, era amore profondo Ma ti ricordi di me e di te? Non ti ricordi di me e di te Tu ti ricordi di me e di te? Alzo il bicchiere pensando a te Ma ti ricordi di me e di te? Non ti ricordi di me e di te Tu ti ricordi di me e di te? Alzo il bicchiere pensando a te Ai-ai-ai Ai-ai-ai Ai-ai-ai-ai-ai-ai-ai-ai Ogni ricordo ha la faccia pulita e la benda di chi si è curato E viene in sogno vestito soltanto del meglio Di quello che è stato Ed è così che col tempo Anche il cielo più grigio diventa cobalto Ed ogni timido passo di danza Diventa un indomito salto E la violenza di creta Si sgretola incredula contro il futuro Sembrava un sogno Indelebile tratto dall'anima in chiaroscuro Eri soltanto l'ennesima vita Che passa nascosta alla storia Dove non c'è l'interesse dei soldi Non c'è gloria e non c'è memoria Ma ti ricordi di me e di te? Non ti ricordi di me e di te Tu ti ricordi di me e di te? Alzo il bicchiere pensando a te Ma ti ricordi di me e di te? (Ma ti ricordi) Non ti ricordi di me e di te (non ti ricordi) Tu ti ricordi di me e di te? Alzo il bicchiere pensando a te Ai-ai-ai Ai-ai-ai Ai-ai-ai-ai-ai-ai-ai-ai Questa canzone cantatela quando il rimpianto vi attende sull'uscio Quando la mente trascina ricordi Indelebili a passo di struscio È una ballata che vuole distendersi A terra baciata dal sole L'intenditor che capisce il silenzio Necessita poche parole