Vorrei restarti seduto vicino Scolpire immobili figure indifferenti che Al tuo passaggio ti facciano l'inchino Senza mai chiedersi né come né perché Vorrei che tu mi trasformassi in uomo Perché mi son stancato d'essere come me E che l'inverno ti portasse in dono Qualcosa che la luna impallidisce La neve toccherà le tue dolenti note E ti carezzerà le tue armoniose gote E con la neve accenderò il camino E lo staremo ad osservare immobile E nel salotto costruirò un mulino Che poi d'estate farà fresco anche a te E primavera suonerò il pianino Lo suonerò, malaccio, ma lo suonerò così E anche se son distratto e magrolino Sarai contenta di trovarmi fra i tuoi attimi La neve porterà a te che sei il mio amore Lo stesso bianco che non tocca le persone Ma a te ti toccherà e ti farà capire Perché quello che cade può sempre risalire