Con la mia tenda Vecchia e sudicia Sdrucita e rattoppata Ho immaginato Di cercare amore Ho immaginato Di trovare amore Amici e facce nuove In mezzo a una piazzetta di borgata Avanti, avanti, bel pubblico sovrano! E prepararsi il denaro nella mano Venite avanti, non fatevi pregare Che lo spettacolo andiamo a incominciare! Non abbiate paura della noia Il rischio è nostro, sarà la vostra gioia Per ogni artista, al mondo, che lavora C'è un pubblico che chiede: ancora! ancora! E noi faremo di più e sempre meglio Per tenervi il cervello sempre sveglio O almeno ci proviamo Il circo resta, pure se crepiamo Niente paura, ci sappiamo fare Con la sua vita di luce artificiale Il circo stringe senza fare male Quando l'abbraccio risulta un po' più forte Per troppo amore ci dà la malasorte Chi muore qui non lascia neanche traccia La sabbia copre di colpo la sua faccia Nessuno pianga, nessuno si commuova Ridi pagliaccio, non è una storia nuova! Il circo è una pianta di follia Specchio di riso e di malinconia Cresce di notte su steli smemorati E ha un fiore di petali sfacciati E gonfia piano nell'alba i trasognati Dentro la nebbia di città malate Aprendo la sua morbida corolla E alzando le sue vele contro il cielo Mostrando una grotta che si scrolla! E mentre sale, piano piano Quell'orgoglio del suo telo Rispalanca felice la sua bocca Con quel suo primo caldo e trepido respiro Che lo blocca Come una nave di fragili saggezze Di funi tese che vibrano carezze Di vecchi scherzi, di nuvole pagliacce Di bocche larghe dalla cento facce Di belve affamate senza cuore Che insidiano la vita al domatore Di acrobati... ...che volano sognando Il terrore è nascosto in un sorriso Inchiodato per bene in mezzo al viso Avanti, avanti, bel pubblico sovrano! E prepararsi il denaro nella mano Venite avanti, non fatevi pregare Che lo spettacolo andiamo a incominciare!