Nel villaggio zucca passano le strade pronte per l'attivazione mattutina C'è chi passa serio chi sorride c'è chi corre con l'agitazione repentina Una guida turistica può indicare solo certi posti Ma quello che si fa la giù ... no Com'è strano dal pontile quando arrivi nella piazza che sta in mezzo alle colline Una col magnete in testa l'altra con un grattacielo che si sente più virile La terza un prato magico mille fiori cambiano colore La staccionata morbida segue la capanna che si muove Qui ci vive una bambina dolce che non cresce ma trasforma tutto quando vuole Con gli occhioni grandi corre col cestino di biscotti che stravolgono le gole Imma non sa distinguere è sempre contenta perché pura Imma non sa che perdere nelle facce piene di paura Canticchiando verso il grande grattacielo col portone austero suona la campana Dona i suoi biscotti allo sportello che l'usciere va in subbuglio per la settimana E senza entrare se ne va non importa l'esito d'assaggio Imma non sa che farsene lei li fa soltanto per istinto Dietro cumuli di pratich'e di carte da rispondere decide il grande Senno Che s'innervosisce quando arriva il cesto della bimba che lo vince anche nel sonno Già quando bussano alla porta fa la faccia buia al suo facchino Ma quando resta solo lui ... no Chiama la sua segretaria e chiede di non disturbare con la scusa del lavoro Slaccia la cravatta ed esce sul terrazzo grande posto sopra il centesimo piano Assaggia chiude gli occhi e poi apre le sue mani per volare Senno lo sa ch'è magico ma deve rientrare a ragionare Maledetta situazione Senno rischia il suo controllo nel trovare soluzioni Se la prende col collega Perce che dall'altra sua collina spaccia informazioni "Che cazzo c'entro adesso io se mi fermo tu non sai che fare" Gli dice Perce e poi va via "devo continuare a lavorare" È meglio una direzione giusta ... di una risposta facile L'immaginazione nella testa ... non può restare immobile Senno specchia le sue facce strane che si passano staffetta dal corretto al bello Crede in protezioni sane ma l'amore lo difetta vuole chiudere l'ombrello Strega paura vattene bestia buona solo a rinunciare Tu non mi fai più scegliere ... no Imma non conosce la destinazione dei cestini che prepara la mattina Non lo sa che di nascosto passa il trafficante d'ego che ha vergogna della scena Baratta sogni e fantasia con racconti di chi si accontenta Senno pieno d'ipocrisia evita l'amore che fomenta Spazi senza decisione spazi senza direzione dove lo scontato vale Sono tutte zucche povere che scambiano farfalle per ricchezze senza sale L'onda dell'abitudine cresce piano prima d'allagare Ma se raggiunge l'orlo poi riconoscerlo può fare male È meglio una direzione giusta ... Senno dorme ma si agita e si sveglia col sapore dei biscotti ancora in bocca Esce fuori al buio e coglie fiori sulla piccola collina del villaggio zucca Guarda la luna e se ne va e al mattino stende le sue braccia Al sole ed alla sua città mentre sotto canticchiando passa Fa cadere la sua lacrima ridendo mentre osserva la bambina dal terrazzo "è una condizione utopica ma sono ormai deciso e non mi frega d'esser pazzo" Aspetta il cesto e scende giù va correndo per le strade A regalare a tutti un po' di colori per sognare È meglio una direzione giusta ... Nel villaggio zucca passano le strade pronte per l'attivazione mattutina Imma insegue le farfalle e tutti cantano felici quando passa la bambina