Sono in fondo al mare, legato, senza muta Pieno di sassi intorno, dentro un sacco di iuta In superficie sale solo qualche bollicina Aria per le orecchie di chi non mi aiuta Non è un problema d'ego, neanche d'autostima Non mi piace come sono adesso, e neanche prima Non credevo che il sentiero del futuro avesse curve E che portassero a deserti di cui non sopporto il clima Sugli alberi sparsi, appollaiate torve In uno stormo, nere, tutte quante le mie turbe Occhi di bottone, il becco duro, le ali rotte Amano guardarmi con le loro facce furbe La sabbia intorno è identica, ovunque viaggia a frotte Sospinta da una brezza che rimescola le rotte Non vedo né la fine né l'inizio delle dune E allora preferisco rifugiarmi in una botte Affondo lentamente, guardando le due lune Che il mio sguardo un po' annebbiato in mezzo al cielo giustappone E mentre colo a picco dentro all'acqua sconosciuta Guardo intorno e vedo un sacco, sassi ed una fune