C'e' molto di venezia in me E pioggia nei quartieri Nebbia nelle fabbriche E case cantoniere in sogno E doganieri e luci nelle tenebre. Le spighe nei salvadanai Perdute chiese di campagna E santi bulgari E giocatori di biliardo E garbo nella notte molto salgari. Qui' non c'e' il mare Ed cado giu' Fino a non volere Fino a non sbagliare piu'. C'e' aprile che inizia in me E tavolini vuoti E gente di spettacolo Un temperino per castagne Un sorso di sambuca per un'angelo. Qui' non c'e' il mare Ed cado giu' Fino a non volere Fino a non sbagliare piu'. C'e' la mania di guardare lontano La fine dalla mia tristezza E della logica C'e gente che non sa ballare E che finisce per tornare a salgari.