L'ho colpita a muso duro la città concreta di queste strade Per andare a vedere dove la bellezza si forma Ho bevuto Uisge Behata, l'acqua della vita, la parte dell'angelo fino a intossicarmi La circolazione perché non volevo certo che finisse quel mio paradiso Dove sono in questa notte gli amici carissimi? Sono andati come sogni travolgenti pronti a tornare per il nuovo abbraccio Ascoltate dunque bambini, qui non ci si mette a giocare Con noi centauri con noi mietitori avete inteso? Vi par davvero che s'abbia l'aria di chi stia negoziando Qui voi di giorno siete le libellule dei sacrifici eucaristici E noi di notte falciamo le vostre ali come spighe Fino all'alba ascolteremo la cadenza immortale del flicorno di Chet Baker Come nel cuore, di un tempio, immenso, in questa città Spettri rossi castrati dalla rabbia anzitempo danno caccia in Sottoriva increspano e squagliano La cortina di nebbia inacidiscono le narici e striato il cielo d'ombra d'improvviso si mostra I campanili sono più sontuosi del tramonto, ma è un attimo... È un attimo e Castel San Pietro annerisce per la notte che avanza Là, dove la luna è nevicata ed è crollata l'anima di Dio Ed io, ed io a torace aperto a pregare le muraglie di un credo immenso Correndo non come fa l'eco con il canto, ma verso la morte come un grido Madonna Verona La sera è favorita dai venti, ma la custodia dei diritti Del povero è ancora relegata all'Apostolato degli Infermi e la misericordia Per gli inermi ai sanatori di Marzana e Caprino Veronese Fuori dalle mura, dove la luce è castigata come una bimba che soffoca Là rabbuia la mia impotenza: perché sono colpevole, sono colpevole abietto e colpevole Bisogna lanciarsi a testa bassa nel caos, bambini Ribellarsi e ribellarsi ancora sino allo scioglimento dei ghiacci perché dove c'è geometria C'è sempre dittatura E allora il caos; e nel caos, io, ho davvero creduto Nel caos ho imparato, nel caos ho amato Ma sopra ogni cosa nel caos ho infine ritrattato La mia verità comporta questa ferita, la tua libertà Amore di una vita, comporta ancora ogni mio battito Ma la fede, quella che tenevo nei palmi non ti ha sfamata La fame ti ha impaurita e la paura rigenerata. E tutto si è così corrotto Mi trovo come in un ospedale da campo, ci sono i morenti Carcasse i cavalli c'è il giglio strappato, e c'è la la fame, la fame negra E nello sterminio il mio pensiero alla tua perdita come peste di sangue... E tu, e tu sei qui, in questo preciso momento: scappa da queste strade E sii attenta quando sorridi perché come i caprioli muovi tutti e diciassette I muscoli del viso e torni visibile agli altri Lascia che la cocaina trasfiguri Piazza delle Erbe... Saccheggiata da grida luminose, risponderà Quando la madre di tutti i transessuali darà ordine di non piangere Per il morto ma di pensare a fregare il vivo E la sofferenza sarà l'unica via... L'unica via per ritrovarti, quando vesti di bianco E il tuo ricordo arriva e basta Dalla brutalità chimica dell'onda di tenebre ecco l'alba sospinta da un'aria di bucolica antica Amore, amore di una vita... Vomita-menti-e-osserva... osserva Madonna Verona... sarà finalmente tuo il suo argento E i suoi suoni dolcissimi Come emessi Da flauti Di morte L'ho colpita a muso duro la città concreta di queste strade Per andare avedere dove la bellezza si forma Ho bevuto uisge beatha, l'acqua della vita La parte dell'angelo e gli amicicarissimi sono andati come sogni travolgenti Ascoltate dunque bambini, qui non ci si mette a giocare con noi centauri Con noi mietitori, avete inteso? Vi par davvero che s'abbia l'aria di chi stia negoziando? Qui voi di giorno siete le libellule dei sacrifici eucaristici E noi di notte falciamo le vostre ali come spighe. Fino all'alba ascolteremo la cadenza immortale del flicorno di Chet Baker Madonna Verona, lascia che s'alzino i sermoni - che han ragione Il vero male per l'uomo non è quel che soffre ma quel che smette di amare solo per proteggersi Già l'ho detto: sarò colpevole, colpevole, abietto e colpevole E... Mo--Ri-Rò