Sentieri prendono strada dal mio divano,
Pensieri che cavo per farne sieri che calo invano.
Non è raro che ignori chi parla piano,
Chi pare ha già tutto chiaro,
Chi vara i suoi sogni prima di averli alla mano.
Concretizziamo profeti alla Nostradamus,
Fedeli alla nostra dama,
Se c'ama come vogliamo,
Prestata al degrado,
Per strada per grano,
Chi l'ha pestata chi l'ha pestata dicendole anche ti amo.
Lei sente il richiamo lettere prendono vita,
In tanti pendono dita ma non la prendono mica è melliflua.
La mia musica è il mio diavolo,
è l'unica fede che mi fa diacono,
Il diametro del mio baratro.
In bara ci andremo tutti o così dicono,
Qui impara chi è in para,
Chi vuole fama resta ridicolo.
Si paga ogni sbaglio pure il più piccolo,
Ed il mio demone ripaga in incubo se non rimango integro.
Vedo il mondo in solidi Platonici,
Tutto perfetto,
Ma mi sta stretto con i suoi costrutti illogici.
Insoliti versi neri come onici,
Flussi retorici,
Come se il demone avesse ingoiato Dionigi. Ma,
Come un anemone mi blocca l'anima,
Taglio con forbici quei veli soffici celanti l'aldilà.
La vita esige forza lavica,
Pesante come gravità,
Ma è sforzo nullo se non c'è la pratica.
Costante nell'ascesa come il pi-grego,
La proporzione testi-trick è aurea,
Ora ti spiego.
Se lego lego rifletto non ciò che vedo ma che è vero,
Delego i sensi per ciò che è mero.
Collego tutto al punto di partenza,
Coagulo l'odio e la diffidenza,
Vi auguro vite senza,
Ma l'aria di rabbia è sempre più densa
Ed il mio demone conta la sabbia ed aspetta pronto alla mensa.
Scegli quel che vuoi,
Cura ciò che hai,
Dai quello che.
Scegi in quel che vuoi,
Cura ciò che hai,
Dai quello che.
Scegli in quel che vuoi,
Cura ciò che hai,
Dai quello che puoi.
L'unico modo per resistere.
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