Mi chiamano scaldo Ma in fondo non sanno Né il nome né il giorno Del tremendo inganno La gente è distratta L'incanto finisce Le ore ed i giorni La lira scandisce Di Silibrand canto La vecchia sconfitta La neve, il suo manto La nebbia più fitta In casa è il silenzio Che canta il lavoro Nel vuoto presenzio Cercando ristoro Un uomo cammina nel bosco da solo Diretto a valle con passo deciso E versa sul suolo il suo sangue d'oro Da quella vena che il tempo ha reciso Silibrand, posa la spada di ferro Ben altre armi ti attendono a valle Sul ciglio risposa ed il torso si scopre Della gran pelle d'orso del padre E slega stivali di cuoio dai piedi Volgendo un ricordo alla povera madre Silibrand, lega i tuoi lunghi capelli Un nuovo rasoio ti attende più a valle L'uomo procede da solo, ora indossa Un nuovo volto ed un cappio di seta Che strangola l'uomo lasciandolo in vita E come una serpe gli scava la fossa Silibrand, slega il martello dal collo Gli dei d'altri mondi ti attendono a valle Mirando al crepuscolo ancora si scorge La notte più lunga gettarsi sul bosco E Silibrand, curvo, risorgere a monte Con la stanchezza di mille battaglie Vecchio guerriero, immensa mi sembra La mole del peso che al sonno ti induce Riposa, Silibrand, le stanche membra Che il buio d'inverno non celi la luce Vecchio guerriero, immensa mi sembra La mole del peso che al sonno ti induce Riposa, Silibrand, le stanche membra Che il buio d'inverno non celi la luce