In questa città i dischi non si comprano più.
Duecentomila persone e i dischi non si comprano più.
E mio
Padre nel centro di Natale di trent'anni fa,
Col nuovo dei Pink Floyd, di Santana, di Guccini, della Berté che
Urlava più di noi, che beveva più di noi.
Questa città è bella e non deve chiudere.
Sotto questa stella tra un
Milione di anni due ragazzini capiranno che due è un'
Unità; e lo capiranno dopo la scuola, dopo i libri, con le
Mani, nelle mani, nelle mutande,
Tra i capelli, nelle notti, nei messaggi.
Quanta vita ha visto questa stella
Immobile invecchiando,
Quanti sospiri da lontano a spiare,
La vita al di là del dolore, delle scelte sbagliate,
Dei fiori sulle tombe,
Dei fiori tra le coppie sui tavoli al
Ristorante, al di là delle dogane, dei morti in mare, di
Chi è stato solo triste la notte prima dell'amore,
La notte prima degli esami, la notte dopo l'amore.
Balliamo
Su questa città, saltiamoci forte.
Il terremoto dovrà essere merito tuo,
Il terremoto dovrà essere solo merito
Tuo.
Di ventiquattro ore senza guardarci intorno,
Di tutti quei paesaggi che poi nella mia testa diventavano
Quadri ma appesi da qualche parte,
Tipo dietro gli orecchi,
Dove nascono i sogni, e nei quadri tutte le parole,
Entrare in quel posto, rileggerle,
Rimanere lì in quel quadro un po'
Di più, le parole non dette che non ci
Ricordiamo mai, i posti dove mi vuoi portare che li
Sai a memoria, la gente che non vuoi vedere e che non va
Mai in vacanza, non dico niente ma ascolto,
Non dico niente e interrompo, e in un secondo stavo già
Colorando quel quadro, due pennellate, due sole,
Date con la forza del mare, sbattere sulla tela e farsi quasi
Male.
Ti ascolto, raccontami dei fiori che rinascono
Tutte le notti, raccontami la mia storia come se ci fossi
Stata, dimmi dove sei andata quando te ne sei andata.
Questa città è bella e non deve chiudere più.