Sei come dormire lontano da casa, come una casa, Come uscire da una finestra. Sei il foglio di carta su cui Scrivere, sei viaggiare mentre dormi, Chilometri su chilometri da fermo, la città che di notte respira e si Sente solo il respiro, Le parole delle mie canzoni che mi Dimentico quando suono, un'invenzione appena Scoperta, un'invenzione un attimo prima di farla, Un talento che non c'ha creduto mai, quello che ti perdi Ogni cinque secondi quando chiudi per un attimo Gli occhi, una promessa che abbiamo mantenuto su tutte Quelle fatte, su tutte quelle fatte. E partono i treni nella nebbia, Le traiettorie delle rotaie che sono quelle e Quelle sempre saranno. Quando hai capito che era tutta una Questione di travestirsi, truccarsi, nascondere Le cose per farle apparire altrove, Quando hai capito che era tutto Altrove, soprattutto la felicità. Quei Momenti in cui tutto si sospende, tutto si svuota, Altri chilometri di nulla e viaggi immobili, e anche le Persone senza più mucose né labbra, scheletri, Altri scheletri da giudicare, ancora scegliere scatole chiuse D'amore. Anche da scheletro non sei niente male.