E una volta a casa Solo le gambe che ti fanno male Con gli occhi rossi di chi ha avuto l'impressione di aver visto qualcosa nel cielo L'impressione di volare Nel cielo che cambiava colore Di quei colori messi al computer Che ti dico che è una foto E tu mi dici che è stata ritoccata col computer Ritoccate come le nostre giornate Come le nostre vite incanalate di giornate che passano E chissà come passano Nei tunnel trimensionali Come quando ci tiravano addosso punte di matite spezzate Per farci scrivere tutto Per farcelo scrivere male E nella collina dei ciliegi per uno scherzo del destino ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini per un gioco del mattino Dopo il sabato In una notte che ci venivano in mente tutte le morti causate dall'acqua Non stavo vivendo nè morendo Non sapevo niente guardando nel cuore della luce Ecco il silenzio non potevo parlare Ma avevo i capelli bagnati E i miei occhi fallivano E centinaia di persone che girano attorno all'arrivo Alle dichiarazioni d'amore Ai testamenti Alla notte Papà lasciamo tutto Papà lasciamo tutto e andiamo via Papà lasciamo tutto Papà lasciamo tutto e andiamo via Sarebbe tutto nuovo come se non mi fossi mai trovato davanti al mare Come se non avessi mai sentito il suono della pioggia dentro i miei passi Come se non avessi mai sentito il rumore dei miei passi Come se non avessi mai fatto l'amore Come se non avessi mai scritto nulla sui cartoncini bristol i fogli bianchi quelli neri e anche sulle piastrelle Come se non avessi mai creduto a niente Come se non avessi mai creduto a niente di quello che mi dicevi Come se non avessi mai amato niente di quello che mi dicevi E una volta a casa Solo le gambe che ti fanno male Con l'impressione infinita per una attimo L'impressione di volare