Volevo scrivere un pezzo che Mi mancano le forze e svengo Per poi guardarci con gli occhi infossati Di chi condivide un segreto tremendo E tu, donna di cocci rotti Donna di antichi tesori sepolti Che piangi catrame tutte le notti E vieni a cercarmi nei miei ricordi Vorrei guardarti lontano negli occhi E li vorrei profondi come pozzi E bui al punto tale che ci smetto Di cercare il mio riflesso dentro Non voglio finire come Narciso Annegato nel mio riflesso Ammaliato del mio riflesso Ammalato del mio riflesso Ma a volte, se sono felice eh Mi scappa lo sguardo dagli occhi E fa tutto da sé Vola lontano e, vola lontano Ti è mai accaduto di stare seduto E di mettere in muto nella tua mente? L'impatto di accorgerti a un tratto Di stare soltanto ad un passo dal niente Di perdere i sensi e trovarne di nuovi Partire dal cielo e trovarsi a milioni di metri sott'acqua Steso sul fondo, sento un rimbombo di suoni d'ovatta Poi qualcuno mi tocca la spalla Mi ruba la calma, domanda "a che pensi?" (a che pensi) A che penso? Non penso, pensare è da fessi Almeno prima che lo chiedessi Pensavo al nulla ed al tutto, sapessi Un silenzio sottile, senza alcun fine Senza interessi Vorrei guardare te come fisso il vuoto Fuori il terremoto mi scuote ma non mi sveglia Ci prova ma non mi muovo Vorrei urlare il mio nome per ore Fino a lasciare soltanto il rumore E svuotarlo di senso, svuotarmi di senso A volte, se sono felice eh Mi scappa lo sguardo dagli occhi E fa tutto da sé Vola lontano e, vola lontano A volte, se sono felice eh Mi scappa lo sguardo dagli occhi E fa tutto da sé Vola lontano e, vola lontano