Tramonta presto e cadono le foglie Cadono le foglie, cadono le case, cadono le nuvole Yao Scendetemi di dosso mo' Datemi aria che altrimenti non mi ossido Io bevo aceto e mangio tossico Cammino sui tizzoni respirando nel monossido e mi intossico E qualcosa da dire ce l'ho Ma col cazzo che do il buon esempio Porto un sacrifico nel tempio del flow Suoni di un nuovo linguaggio, lacero il velo del tempo Ed inverto il flusso dei fiumi ed il soffio del vento Padre mi svegli se svengo è denso sto fumo d'incenso Sento un rumore di sparo ed inalo un profumo d'immenso Vedo bianco, Un getto di vapore caldo che brucia negli occhi ma soffoca il pianto Fiato spezzato, lingua secca e sangue rappreso Lo scheletro fuori dal feretro della carne Cullato dalle braccia stanche Dell'uomo senza volto che canterà lento le sue ninna nanne Particelle nelle cellule si muovono sui tempi segreti Sui quali ballano stelle e libellule Il valzer folle che muove le folle Stacca le foglie, accorcia le ore E dona il fiore alle calendule La falce del verso che miete un prato che è sempre lo stesso Colpi di scure, invano su un ceppo indefesso E c'è uno strato denso che ricopre il mondo Dai, giochiamo a chi fa il fosso più profondo Giochiamo a chi fa il fosso più profondo Tramonta presto Cadono le foglie Cadono le case Cadono le nuvole Tramonta presto Cadono le foglie Cadono le case Cadono le nuvole Tramonta presto Cadono le foglie Cadono le case Cadono le nuvole Tramonta presto Cadono le foglie Cadono le case Cadono le nuvole Osservo il sole che scompare tra le onde Il cielo sanguina e si allungano le ombre Io vivo di calore quando il giorno muore Getto un amo dietro l'orizzonte a ripescare il sole Forse un giorno smetterò di contare i rintocchi Niente giorni, niente notti, niente borse sotto agli occhi E le lancette smetteranno di inseguirsi e verranno a patti E forse gli attimi saranno fissi, congelati Si ghiacceranno i prati ed i fiumi e gli abissi I prati ed i fiumi e gli abissi I prati, i fiumi, gli abissi