Io mi chiamo Alice ho pressappoco cinquant'anni, vivo su una nave da crociera e stendo i panni, lavo i pavimenti e intanto prendo un po' di sole. Mi lascio trasportare quando canto una canzone di uomini e dolori che la vita li ha cambiati li ha resi più scontrosi, li ha portati via col vento... Ma poi mi cala il sole e torno a vivere la sera la notte disegnata quasi sento quelle stelle dirmi ci dispiace stare ancor così lontane, vorremmo trasportarti e alzarti in volo su un gabbiano. Portarti a disegnare un'altra storia un altro mare Portarti a disegnare un'altra storia un altro mare Un'altra storia un altro mare Un'altra storia un altro mare. Dirti che l'aurora la si scopre un po' ogni giorno che nasce si propaga per vedere le astronavi che guardano un po' il mondo come fosse una pallina. Un punto un punticino che poi pulsa di colore e tu che sei Alice dacci retta sii contenta, puoi guardare in alto e guardare qualcos'altro. Ma poi mi cala il sole e torno a vivere la sera la notte disegnata quasi sento quelle stelle dirmi ci dispiace stare ancor così lontante, vorremmo trasportarti e alzarti in volo su un gabbiano. Portarti a disegnare un'altra storia un altro mare Portarti a disegnare un'altro cielo un altro mare Un'altra storia un altro mare Un'altro cielo un altro mare Un'altra storia un altro mare Un'altro cielo un altro mare. Portarti a disegnare un'altra storia un altro mare Portarti a disegnare un'altro cielo un altro mare Un'altra storia un altro mare Un'altro cielo un altro mare Un'altra storia un altro mare Vedere che quell'aria la respiri, ti entra dentro la luce che ti illumina non la spegne neanche il vento.