Tutte le volte che mi sento di essere nel posto giusto Tutte le volte che mi penso un poco senza quel disgusto Non lo provo quasi mai Di concedermi 'sto lusso Come duecento marinai Remo contro questo flusso (Contro questo flusso) Perché stare male è Una terapia inevitabile Io sono un vaso di ceramica che Si sente fragile, fragile, fragile Quando ballo sola a casa Fino a non sentire i piedi E poi fisso il terzo piano La finestra a cui sedevi Mi addormento col rumore del rullino in bianco e nero E m'immergo con il viso nello specchio di un mistero Perché stare male è Una terapia inevitabile Io sono un vaso di ceramica che Si sente fragile, fragile, fragile Sulle labbra burro cacao Di una cioccolata calda Mentre ascolto quei ricordi Il mio cuore si raffredda Chiusa, imprigionata in una cella fotovoltaica Spenta perché all'ombra di una vita vuota nostalgica Vuota nostalgica, vuota nostalgica, vuota nostalgica Perché stare male è Una terapia inevitabile Io sono un vaso di ceramica che Si sente fragile, fragile, fragile Nei miei problemi sono io La variabile Bloccata in cielo nel Mio sommergibile, vetri appannati Della mia automobile Che viaggia forte ma Io sono resto immobile Come un giocattolo Con pile scariche Mi sento fragile, fragile, fragile