Il mio naso sulle tue palpebre, serrande alzate Che non sanno se chiudere La bottega in cui le fate Hanno lo sguardo immoto Sul dormire che non giunge Il tuo fiato è un poco affannoso, si disperde là Dove vagheggi chissà Quale fantasia perduta O fiaba, raccontata Per avere il tuo sonno Dalle tapparelle un bel sole Riga di buonumore quel pulviscolo Dentro sono avvinto e c'è amore In groppi e batticuore, lo sentissi anche tu Il mio naso sulle tue palpebre, le sfiora appena E sa non farsi notare Fiuta forse il gusto d'arcano Del tuo trasognare Che oltrepassa ogni meta Metafisica è la tua intesa Con ciò che mi sfugge E posso solo ammirare Molto fisica è la sorpresa Di averne prova Ora che ho appreso a scrutare Lievemente il sole è calato E un nuovo taglio estende quelle strisce ridenti Dentro sono avvinto e c'è amore In groppi e batticuore, lo sentissi anche tu La mia culla è meraviglia esplosa Non ti dondola, ma avvolge e ammanta La mia culla è poesia ansiosa Di svelarmi quello che ti incanta