Udite, udite, o rustici
Attenti non fiatate.
Io già suppongo e immagino
Che al par di me sappiate
Ch'io sono quel gran medico,
Dottore enciclopedico
Chiamato Dulcamara,
La cui virtù preclara
E i portenti infiniti
Son noti in tutto il mondo... e in altri siti.
Benefattor degli uomini,
Riparator dei mali,
In pochi giorni io sgombero
Io spazzo gli spedali,
E la salute a vendere
Per tutto il mondo io vo.
Compratela, compratela,
Per poco io ve la do.
È questo l'odontalgico
Mirabile liquore,
Dei topi e delle cimici
Possente distruttore,
I cui certificati
Autentici, bollati
Toccar vedere e leggere
A ciaschedun farò.
Per questo mio specifico,
Simpatico mirifico,
Un uom, settuagenario
E valetudinario,
Nonno di dieci bamboli
Ancora diventò.
Per questo Tocca e sana
In breve settimana
Più d'un afflitto giovine
Di piangere cessò.
O voi, matrone rigide,
Ringiovanir bramate?
Le vostre rughe incomode
Con esso cancellate.
Volete voi, donzelle,
Ben liscia aver la pelle?
Voi, giovani galanti,
Per sempre avere amanti?
Comprate il mio specifico,
Per poco io ve lo do.
Ei move i paralitici,
Spedisce gli apopletici,
Gli asmatici, gli asfitici,
Gl'isterici, i diabetici,
Guarisce timpanitidi,
E scrofole e rachitidi,
E fino il mal di fegato,
Che in moda diventò.
Comprate il mio specifico,
Per poco io ve lo do.
L'ho portato per la posta
Da lontano mille miglia
Mi direte: quanto costa?
Quanto vale la bottiglia?
Cento scudi?... Trenta?... Venti?
No... nessuno si sgomenti.
Per provarvi il mio contento
Di sì amico accoglimento,
Io vi voglio, o buona gente,
Uno scudo regalar.
Ecco qua: così stupendo,
Sì balsamico elisire
Tutta Europa sa ch'io vendo
Niente men di dieci lire:
Ma siccome è pur palese
Ch'io son nato nel paese,
Per tre lire a voi lo cedo,
Sol tre lire a voi richiedo:
Così chiaro è come il sole,
Che a ciascuno, che lo vuole,
Uno scudo bello e netto
In saccoccia io faccio entrar.
Ah! di patria il dolce affetto
Gran miracoli può far.
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