Sento il mio cuore che batte forte Resterò sveglio anche questa notte Sì, quante volte Sento la camera che mi inghiotte Stringe le corde Fuori la luce del giorno batte Sulle finestre e le mie ciabatte Lasciate a un metro formano un vuoto Dal mio divano mi tuffo e nuoto Dentro l'abisso dei miei pensieri Dove anche gli incubi sono veri Dove il profumo di te mi ricorda di ieri Ma malvolentieri So che non c'eri quando mi serviva L'aiuto di chi non ha più comitiva Di chi resta solo ma senza saliva La scia tua lasciva lasciava la riva Vola sul mare come aquiloni Tu mi chiamavi con mille nomi Io mi chiudevo in me stesso E riflesso in più suoni scrivevo canzoni Parlavo dei tuoni che bussano secchi Sui tegoli vecchi, tu che non invecchi Tu resti bambina anche quando ti vesti Come una signora e ridendo ti specchi Dolce e delicata Tu sei Bella e complicata Fiore di Calicanto Che sboccia d'incanto in una nevicata La notte gelata congela ogni idea Cantava da sola la paradisea Noi restiamo nudi per donare affetto Dove il nostro tetto è un piumone d'Ikea Rimani qui seduta amore, se puoi Non vuoi farla per me ma fallo per noi Cammino sopra il vuoto di ogni fallimento Case senza un pavimento, fermi tutto in un momento Tu resta se puoi (no) Se puoi (no) E adesso stringimi le mani quando mi addormento Curami dallo spavento, ridi quando tutto è spento Tu resta se puoi Oggi la strada sembrava il mare Scendo in ciabatte per prendere il pane Se un uomo può piangere senza gridare Il lupo di Hokkaido sa scodinzolare Dove le pare si fanno reali Dove voliamo ma senza le ali Sfide di frasi letali Sputate ad un metro in duelli leali Sopra gli scaffali la polvere, i premi Che ho vinto per scrivere senza gli schemi Per vivere il vuoto in cui cado ogni giorno E poi fare ritorno in paesaggi sereni Il tuo sorriso è la luce al buio Io camminavo sotto al diluvio Mentre il mio cane aspettava e ululava Alle stelle sotto il plenilunio Non c'era nessuno per dirmi "che bravo" Quando non giocavo, quando mi isolavo Quando non potevo permettermi nulla Ed insieme a quel nulla, io entravo e rubavo Le scarpe per correre lungo la via Per non ritornare mai più a casa mia Per dare due calci a un pallone di pezza Su un vecchio campetto di periferia Mio padre accarezza la carta vetrata Dentro un'officina scordata, isolata Si sfrega le mani con una pomata Che cura quei tagli, la vita è spietata Sei ritornata anafora, analoga Senza pretese come un nero d'avola A dirmi che ciò che ho sbagliato si scorda C'era una volta la nostra favola Rimani qui seduta amore, se puoi Non vuoi farla per me ma fallo per noi Cammino sopra il vuoto di ogni fallimento Case senza un pavimento, fermi tutto in un momento Tu resta se puoi (no) Se puoi (no) E adesso stringimi le mani quando mi addormento Curami dallo spavento, ridi quando tutto è spento Tu resta se puoi